jueves, 17 de mayo de 2018

Aprendizaje colaborativo_Bergamo_grupo 1

La semana pasada estuve haciendo una visita docente en la Università degli Studi di Bergamo. Una de las sesiones era un taller, una clase práctica en la asignatura de Laboratorio ordinamentale di didattica II  de la profesora Cristina Casaschi en la que pusimos en acción la técnica denominada PUZZLE con un grupo de estudiantes de segundo año de Scienze della Formazione Primaria en la que trabajaron el artículo COMUNITÀ VIRTUALI PER L’APPRENDIMENTO E NUOVE TENCOLOGIE de Stefania Manca – Luigi Sarti.
Este primer trabajo corresponde al grupo compuesto por, Lavoro eseguito da:
Bolognini Laura
Petrogalli Alessia
Rizzo Serena
Rovelli Beatrice
Venturelli Elisa


Gracias, por vuestro trabajo.


INTRODUZIONE
Nella parte introduttiva dell’articolo “Comunità virtuali per l’apprendimento e nuove tecnologie” vengono confrontati due tipi di approcci di apprendimento: il primo è il cosiddetto “modello tradizionale del trasferimento di conoscenza”, in cui si punta tutto sull’esibizione di conoscenze misurabili, oggettive e universali, apprese attraverso una mera trasmissione del sapere; il secondo invece è il “modello delle comunità di apprendimento”, secondo cui non ci si basa più sul trasferimento passivo di conoscenze bensì sull’apprendimento situato.
È proprio questo secondo approccio, di matrice costruttivista, quello che si sta imponendo sempre più.
In questo caso studiare è più favorevole in gruppo che singolarmente, in quanto il supporto apportato da un componente del gruppo interviene nella zona di sviluppo prossimale di un altro.
Vengono presentate diverse comunità di apprendimento:
1. Communities of Learners
2. Knowledge Building Communities
3. Learning Communities
4. Communities of Inquiry
Partendo dal concetto di istruzione “ancorata” vengono ridisegnati i contesti di apprendimento strettamente legati alle realtà in cui gli studenti sono coinvolti in maniera attiva.
Sull’approccio costruttivista si sono innestati anche gli sviluppi tecnologici degli ultimi anni, andando a fondare le cosiddette “Computer Supported Collaborative Learning”, il cui obiettivo è quello di superare i limiti di un apprendimento hic et nunc, propri dell’aula scolastica, per ancorare l’apprendimento a contesti culturali e sociali più ampi e diversificati.
Un’ulteriore proposta che emerge è la “Comunità di Pratica”, la quale enfatizza il processo dialogico all’interno del percorso di apprendimento mediante la reificazione e la partecipazione dei membri del gruppo.
COMUNITÀ VIRTUALI PER L’APPRENDIMENTO E COMUNITÀ DI PRATICA
Nelle “Comunità di Pratica” ogni soggetto possiede delle capacità e delle conoscenze che mette a disposizione degli altri membri del gruppo.
Attraverso la condivisione, i soggetti da neofiti, ovvero privi di conoscenze circa un dato argomento, divengono esperti, proprio grazie alla condivisione e alla collaborazione con gli altri.
La “Comunità di Pratica” è caratterizzata da persone aventi tutte gli stessi interessi, tradizioni, conoscenze… ed è proprio attraverso le soluzioni di problemi veri e propri che si acquistano competenze spendibili poi in contesti altri.
È solo in questo modo che si arriva a sviluppare una propria identità, non solo singolare e individuale di una persona, ma collettiva e di gruppo.
LE ESIGENZE CHE EMERGONO E LE FUNZIONI CHE LE POSSONO SODDISFARE
La “Comunità Virtuale” vive grazie ai servizi della piattaforma telematica; il ruolo della tecnologia per l’efficacia della comunità (contesto di apprendimento) definisce i flussi comunicativi e le modalità di produzione.
La tecnologia che fa da supporto alla collaborazione è molto differente dalla tecnologia collaborativa in quanto la prima fa da sostegno alle interazioni e agli scambi comunicativi ma non orienta le attività, mentre la seconda è finalizzata alla creazione di nuovi modi comuni di vedere, agire e conoscere.
Le esigenze per la comunità virtuale sono divise per categorie:
COMUNICAZIONE: un sistema di supporto dovrebbe in primis rendere disponibile uno spazio dinamico di discussione e cooperazione strutturabile a più livelli per argomenti, fasi progettuali, obiettivi educativi, ecc. La piattaforma di comunicazione dovrebbe poter ospitare approcci basati sulla produzione cooperativa di elaborati, il che richiede una stretta integrazione con la base di conoscenza che costituisce la memoria relativamente stabile della comunità.

Devono in prima istanza essere garantite:
- Modalità di comunicazione basate su un testo sia asincrone (bulletin board) sia sincrone (chat);
- Modalità di comunicazione basate su audio (audio-conferecing), video (desktop conferencing, video conferenza) e grafica computerizzata (MOO/MUD);
- Possibilità di connotare diversamente i vari sotto-ambienti di discussione a seconda dei diversi obiettivi che in essi vengono perseguiti.
PRODUZIONE: con questo termine si intendono le modalità con cui un gruppo collaborativo, attraverso un insieme di strumenti, arriva a creare un prodotto.
Per fare ciò occorrono:
- Spazio di produzione cooperativa sincrona (lavagna condivisa)
- Controllo versioni e sincronizzazione accessi
- Strumenti per la pianificazione e la gestione dei progetti (calendari con attività)
- Strumenti di supporto (brainstorming)
- Integrazione con il mondo di internet
- Strumenti per la gestione dell’attenzione (all’utente deve essere notificato ogni evento rilevante nella comunità  es: quando vengono caricati i documenti da un altro utente)
MEMORIA: cattura i riferimenti e le conoscenze
RUOLI E IDENTITÀ
VALUTAZIONE
USABILITÀ
LA MEMORIA
Oltre ad un’esigenza comunicativa vi è la necessità di avere un sistema per la gestione della memoria di gruppo, formato da documenti prodotti dal gruppo stesso, i quali vengono successivamente integrati con prodotti esterni.
Il suddetto sistema dovrebbe garantire:
- Integrazione con gli studenti
- Interazione e reperibilità con le risorse precedenti
- Facilità di ricerca
- Interazione con internet
- Gestione dei dati multimediali
- Meccanismi di organizzazione e di indicizzazione
- Strumenti per la fruizione di glossari e ontologie
- FAC (frequently asks questions)
Vi deve essere una correlazione tra i documenti presenti in memoria e la comunicazione degli stessi.
RUOLI E IDENTITÀ
Il sistema di ruoli viene utilizzato per favorire l’integrazione reciproca e l’equilibrio tra la dimensione partecipativa e informativa. Importante è la valorizzazione dell’identità dei singoli che compongono il gruppo, in cui ognuno assume un ruolo specifico.
Vi è la necessità di disporre di un sistema di valorizzazione e di mantenimento delle identità dei partecipanti, il quale offre determinati servizi:
- Who’s who?  ogni partecipante deve presentare una scheda riguardante sé stesso. Ciò è utile nel caso in cui i gruppi siano virtuali e dunque vi siano delle distanze sociali
- Deve essere immediato risalire al profilo dell’autore di un messaggio o di un documento
- L’amministratore deve conferire ai partecipanti i diritti di accesso che possono variare: infatti a mano a mano che i singoli partecipanti acquisiscono esperienza, crescono le loro possibilità di accesso.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
In conclusione possiamo affermare che da un punto di vista metodologico risulta più efficace un modello costruttivista che dia importanza al rapporto collaborativo tra pari, che non si focalizzi unicamente su un apprendimento individuale ma di gruppo, è infatti fondamentale che sia il gruppo, nella sua globalità, ad imparare attraverso una distribuzione variabile delle conoscenze tra i partecipanti.
A seguito di queste considerazioni il ruolo principale del computer diviene quello di fornire una serie di forme di collaborazione e di costruzione della conoscenza.
Concentrandoci poi su un punto di vista più pratico, per chi organizza gli ambienti d’apprendimento collaborativi online non sarà possibile prevedere ogni evoluzione dei processi e di conseguenza ne deriva l’esigenza di creare ambienti sempre più flessibili e configurabili.
In ogni caso il settore delle “Comunità Virtuali” per l’apprendimento richiede ancora molto lavoro prima di risultare del tutto adeguato e funzionale all’apprendimento stesso.

Lavoro eseguito da:
Bolognini Laura
Petrogalli Alessia
Rizzo Serena
Rovelli Beatrice
Venturelli Elisa


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